martedì 21 maggio 2013

Coen, cosa si fa per voi

Sabato 18 Maggio.
Ore 17:55: Ci mettiamo in fila. Piove e la vedo molto male. Spero che col passare del tempo la fila si compatti creando un tetto di ombrelli, ma quando accade è peggio perchè gli spigoli mi gocciolano addosso. Siamo piuttosto avanti, perchè molti blue sono in fila con gialli, visto che l'organizzazione non ha cambiato i cartelli dalla precedente proiezione di Un Certain Regard 
Ore 18:40 circa: i tizi in grigio dello staff si accorgono della dimenticanza, guardano, ridacchiano, poi scelgo il più sfigato di loro e lo sacrificano alla folla incaricandolo di aggiornare i cartelli. Il ragazzo non è felice, ma lo fa. Inizia una migrazione di massa da una fila all'altra. Alcuni restano ostinatamente ed inutilmente legati al posto conquistato con sacrificio. Pochi si ribellano e protestano con i tizi in grigio. Si sente un dialogo concitato in lontananza fatto di "ble ble ble ble" (sembra di sentire uno di quei film d'animazione tipo L'illusionista, con linguaggio inventato). Uno decide che il suo posto è nella nostra fila e si fa strada. Nessuno ha la forza di fermalo.
Ore 19:00 circa: iniziano ad entrare i rosa e bianchi. Tanti rosa. La vediamo male e si profila il dramma. Io ormai potrei strizzarmi: schiena, un braccio e cappuccio sono fradici. Aggiunto il cappellino di Frankeweenie sotto il cappuccio per salvare il salvabile.
Ore 19:20, o poco dopo: iniziano ad entrare i blue. Con abilità che anni di concerti mi hanno inculcato, sfrutto le curve ed il movimento delle persone per farmi strada, tanto che alla fine sarò almeno due metri avanti a Luca ed Alessia messi in fila con me. Arrivo alla meta quando il tizio grigio con scanner dice "altri cinque". Sono tra i cinque, ma la ragazza accanto a me dice "i was before you" ed ho un cedimento: la faccio passare. Potrebbe essere un errore fatale, perchè sono sulla linea del traguardo ma non posso varcarlo. Guardo negli occhi l'uomo scanner ma lui è severo e deciso. Alle sue spalle arriva un altro grigio di colore che gli bisbiglia qualcosa, io spero. L'uomo mi guarda e dice "altri tre" e indica me e altri due. Alle mie spalle moti di protesta e io mi infilo mentre mi sento tirare per la giacca. L'uomo grigio si mette tra me e loro e fa capire che entro io, ma allo stesso tempo mantiene la sua professionalità e mi dice che prima deve scansirmi il badge. Aspetto e guardo negli occhi i miei sfortunati colleghi, occhi colmi di odio e di maledizioni che colpiranno me e la mia famiglia negli anni a venire, ne sono certo.
Ore 19: 28: Salgo le scale della Debussy si corsa, entro al primo varco ma è tutto pieno. Esco e corro in fondo per rientrare dall'ultimo varco dove trovo un po' di posti esterni. So che non vedrò uno spicchio di schermo, ma poco male: ho anche dei sedili liberi su cui stendere felpa e giacca ad asciugare (tutto inutile, li indosserò a fine film zuppi come al primo minuto).
Ore 19:30-21:15: mi godo un gran bel film. Grazie Coen.
Ma del film lascio parlare Luca, ecco la recensione.

sabato 18 maggio 2013

Cannes 2013, i primi giorni e i primi bei film

Primi giorni frenetici ma non stressanti in quel di Cannes, ma non si può dire altrettanto di quelli che verranno. 
E allora ne approfitto per scrivere due righe.
E lo faccio per sottolineare i primi bei film di questa edizione, The Past del solito Farhadi che è ormai una sicurezza per me, e Soshite Chichi ni naru del giapponese Koreeda: ben girato, splendidamente interpretato, intenso il primo (un primo candidato alla Palma d'oro?); delicato, misurato, toccante il secondo (ecco la mia recensione appena pubblicata). 
A parte questi, diversi film con momenti di interesse, ma niente di veramente riuscito, a cominciare da Il grande Gatsby, che avrebbe meritato un approccio diverso per valorizzare l'ottima interpretazione di Di Caprio (approfondite con la nostra recensione e con l'articolo sulla soundtrack). Più che discreto il nuovo Ozon, Jeune et jolie, per quanto mi riguarda il suo migliore, imperfetto il messicano Heli, noioso Jimmy P.. Ho apprezzato anche il cinese A Touch of Sin, che analizza le tensioni sociali cinesi (ecco la mia recensione).
Delusione, purtroppo per Sofia Coppola e il suo The Bling Ring, che ha aperto Un Certain Regard.
Inoltre il mio ruolo qui al festival è anche di realizzare mareriale video a supporto del montatore che cura i nostrj video-diari dall'Italia e fin qui ho fallito solo il primo appuntamento con Di Caprio e soci: troppa, troppa gente in attesa ed io ancora non entrato in clima da lotta. Me la sono cavata molto meglio con Spielberg e la giuria, le ragazze di The Bling Ring e la Bejo per il film di Farhadi. Il risultato è visibile nei video di Movieplayer.it su Cannes 2013.

Ma Cannes non è solo festival e in questi giorni è tutta popolata di cinema: poster e scenografie di film futuri decorano la Croisette e gli hotel. Sul mio canale youtube ne caricherò alcuni ma Monsters University ve lo embeddo. In più oggi sono riuscito a dare uno sguardo al film in CGI di Captain Harlock di cui è stato presentato un breve estratto di 15 minuti (seguirà a breve articolo su Movieplayer.it).

Prossimo aggiornamento appena avrò un'altra pausa.

lunedì 13 maggio 2013

IBF - Italia Beer Festival

Lo scorso week-end, dal 10 al 12, c'è stato a Roma l'IBF. Ed io ovviamente ci sono passato!
Il luogo era l'Atlantico, su Viale dell'Oceano Atlantico ed il prezzo era di 8 euro per l'ingresso, nei quali era compreso il bicchiere (un calice con indicazione dei 10 e 25 cl per gli assaggi) e portabicchiere, a cui aggiungere i gettoni da 1 euro per poter provare le birre: 1 euro per 10cl, 2 per 25 (ma diciamo che tutti i birrifici era piuttosto generosi con le dosi :)) In tutto una ventina di euro spesi bene, per un'esperienza più che interessante per un appassionato di birre.

Ecco un resoconto dei miei assaggi, non necessariamente nell'ordine in cui sono stati effettuati.
Ho iniziato il mio percorso di assaggi con l'Entropia di Hibu, birrificio di cui non avevo ancora provato nulla, e sono stata piacevolmente sorpreso da una birra leggera ma con personalità.
Tappa successiva da Opperbacco, di cui avrei provato tutte le birre presenti alla spina, ma mi sono dovuto limitare a due: la Bianca Piperita e la 10 e Lode. La prima è una blanche con aggiunta di menta piperita che dà un lieve aroma molto interessante (alla spina era vagamente percepibile, ma mi dicono che in bottiglia è più evidente), la seconda si ispira alle trappiste che tanto amo e quindi non potevo non apprezzarla. Birrificio promosso a pieni voti! Un altro nome che da ora in poi non mancherà nella mia credenza.
Altro marchio che non avevo ancora provato, e che terrò d'occhio, è stato quello di Lambrate: mi è piaciuta la grafica delle etichette e mi è piaciuta la IPA che ho provato, la Gaina.
Inevitabile la sosta da Retorto, che sta diventando il mio birrificio italiano preferito. Amo la Lattepiù e la Black Lullaby, ma ho una bottiglia di entrambe da bere in compagnia di un amico, quindi mi sono diretto verso una che non avevo ancora provato: la Daughter of Autumn, una scotch ale con aggiunta di malti torbati che le danno un sentore affumicato molto accattivante. Altra conferma per il birraio Marcello Ceresa, del quale ho acquistato anche in bicchiere come quello che vedete in foto.
Prova anche per il Geco e la loro Sosweet, birra molto profumata e dolce che nascondeva bene i suoi 8 gradi alcolici. Ma ho notato che nel loro catalogo è presente una birra dal nome di Lamù che devo assolutamente provare (all'IBF non era presente alla spina).

Sono poi passato da Maneba e Birrificio Pontino, ma entrambi sono facilmente reperibili per me, quindi non ho provato niente sul posto: andrò a caccia di Maneba quando mi trovo a Napoli, mentre i Pontini fanno parte delle mie abituali bevute quando sono a Latina, sia in bottiglia che alla spina. Per entrambi ho in programma visiti alle loro strutture quanto prima!

Tra una bevuta e l'altra, spazio ai workshop: un interessante "corso di degustazione per neofiti", che ha accresciuto la voglia che già avevo di seguirne uno vero e completo, ed una panoramica delle "materie prime della birra", interessante ma forse più utile a chi si dedica attivamente all'homebrewing, vista la piega che ha preso l'incontro.